Intervista raccolta da Carmine Rubicco

Alessandra Nicita, scrittrice, cantautrice salentina d’adozione bolognese, donna decisamente di poche parole. L’ incontro fortuito con Lucio Dalla nel 1997 è decisivo per la sua vita artistica. Esordisce nel panorama artistico nazionale con il libro: “Sono stata molto delusa dai mirtilli”. Nel 2013 scrive il suo secondo libro “Arrivò l’amore e non fu colpa mia”. A Gennaio 2016 esce il suo singolo “Carolina Carolina”, presentato in anteprima nazionale a Milano, insieme all’attrice e modella cubana, Ariadna Romero; il brano ottiene un premio a ”Casa Sanremo” e nel maggio dello stesso anno viene presentato alla Camera dei Deputati  e tra i numerosi articoli viene recensito dal Radio Corriere Tv.

Una veloce presentazione per chi non ti conosce

Mi chiamo Alessandra Nicita sono nata il 5 febbraio e credo profondamente in quella frase che dice: “quando l’anima è pronta lo sono anche le cose”.
 
Musica e parole, da scrittrice a cantautrice. Un caso o una necessità?

Non un caso, tantomeno una necessità, direi solo una meravigliosa esigenza  dell’anima.

Come ti sei trovata a gestire un nuovo linguaggio espressivo come quello musicale? Qual è stata la parte più dura?
Tutto va da sè, vengono fuori le parole e la musica interviene.
È naturale, senza forzature.

 
Da scrittrice e fruitrice di musica, l’importanza delle parole nelle canzoni. Ossia, è importante avere una buona base musicale o è sufficiente un buon testo?
Inutile dire che spesso pare sia la musica ad attirare l’attenzione,
Io credo però che le parole siano importanti almeno quanto la musica stessa.

 
Cos’ha o cosa manca all’italiano rispetto alle altre lingue per scrivere in musica e secondo te esiste una lingua musicale per eccellenza?
Trovo che l inglese sia una lingua perfetta per scrivere testi di canzoni, è   più diretta e meno complessa di una lingua come l’italiano e trovo in ogni caso che la nostra sia una lingua assolutamente musicale.

 
Dai tuoi ascolti chi scrive dei buoni testi?

De Andrè, De Gregori, Vecchioni, Dalla, ma anche Brunori Sas, Fabi, Gazzè, Paola Turci. 
 
C’è qualcosa che ti spaventa dell’universo musica?
La velocità con cui si sale e con cui si scende. 

Non a caso il detto: “chi troppo precipitosamente  sale troppo precipitosamente scende.

 
La domanda che vorresti ti fosse rivolta?
Ti piacciono le ciliegie?
– da morire.

 
Se fossi tu ad intervistare e avessi una macchina del tempo, chi intervisteresti e cosa chiedersti?

Intervisterei john Lennon e gli chiederei se in cambio della sua salvezza, avrebbe scelto una vita diversa da quella che ha avuto.
 
Progetti futuri
L’uscita dell’album prevista per maggio. Poi tutto il resto.
Un pensiero su “Alessandra Nicita: “non mi hanno mai chiesto se mi piacciono le ciliege””
  1. Se lo chiedesse a me anzichè a john Lennon, io nn esiterei a dire che per la sua salvezza avrei preferito una vita diversa, john patrimonio dell’umanità, tanto la sua anima avrebbe trovato un’espressione altrettanto travolgente degli animi umani.

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