Ci sono dischi capaci, fin dal primo ascolto, di evocare immagini. Fotografie legate ad emozioni e sensazioni ben precise di un qualche momento sereno della propria vita. Empatica di Vanessa Bissiri è uno di questi. Ciò che sulla tela musicale viene dipinto ha i colori, il calore, la magia di una lunga notte estiva in un periodo di vacanza. Una zona di mare, affollata, con miriadi di profumi, colori, suoni. Persone che camminano lentamente, serenamente, assaporando la brezza rinfrescante della sera. Dai locali sulle spiagge note languide, tiepide come l’acqua del mare salgono avvolgenti.

Coprono gli sguardi imbarazzati degli amori adolescenziali. Seguono l’andamento morbido degli abbracci delle coppie. Il tutto osservato dalla cantante che, solitaria, attraversa il turbinare umano cogliendo le sensazioni che da questo emergono passo dopo passo. Soffermarsi su particolari tecnici non renderebbe la somma dell’opera. Di base è un jazz virato alla bossa nova cantato in lingue diverse. Italiano, spagnolo, inglese. Come diverse sono gli idiomi che si possono sentire in una località di villeggiatura.

Non è difficile riuscire ad immaginare la nostra che sotto un fulgido chiaro di luna, avvolta in vestito lungo, bianco, di seta, si sposta di bancarella in bancarella, di spiaggia in spiaggia cantando. La produzione riesce perfettamente a dare enfasi al disco. Non c’è nulla di fuori posto o eccessivo. Anzi. Diversi sono passaggi che da lenti diventano lentissimi per dare tempo di assaporare le emozioni che salgono. Volendo dare un altro riferimento stilistico si potrebbe chiamare in causa il Pino Daniele più mediterraneo.

Non quello delle facili ballate commerciali. Il jazzman di Sicily, quello di Che Dio ti benedica. È un disco questo della Bissiri che può avere un doppio grado di lettura. Il primo che si ferma alla facilità di ascolto, all’immediatezza delle melodie, al calore generale. Il secondo che invece va più a fondo e ascolto dopo ascolto scopre sfumature differenti. Vede emergere passaggi in prima battuta passati inosservati ma senza i quali le canzoni non avrebbero il sapore che hanno.

Tirando le somme. Un gran bel lavoro quello di Vanessa Bissiri. Molto ben arrangiato, meno scontato di quello che potrebbe essere percepito. Con un andamento lento che è il perfetto sottofondo per i testi. Un ascolto adatto a tutti. Amanti del jazz o meno. È sufficiente apprezzare la buona musica scritta con sincerità.

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