Ovvero le provocatorie considerazioni di un professionista che da decenni lavora nel settore circa la situazione italiana e quello che sarà la fase 2.

Come sarà la musica della fase 2? Live, acustica, analogica, vintage, elettronica, domestica…come è cambiato, cambierà e come sarà il lavoro del musicista da qui in poi?

La musica sarà diversa. Le paghe sono calate anziché aumentare come i prezzi in giro. Le date sono diminuite del 80%. Le modalità sono sempre le stesse. Si suona sia acustico che elettrico. Per chi come me suona ovunque, matrimoni, comunioni, locali, centri commerciali, piazze, feste private, feste di paese etc etc

Le cose cambieranno effettivamente o, come ha detto Zerocalcare, si tornerà semplicemente “alla tristezza della nostra vita senza neppure più la scusa del virus”?


Non so a cosa ti riferisci

Troppi live streaming per un pugno di like o il solo sistema per cercare di far circolare la propria arte?


La musica in streaming è come una chiavata in chat

Limiti e potenzialità del settore, ossia quali mancanze e quali punti di forza ha evidenziato la quarantena?


Ancora una volta in italia, la musica è un campo bistrattato. Per nulla tutelato. Le lauree che abbiamo in jazz sono carta per il cesso. Posti a scuola non ce ne sono per via del fatto che gli insegnanti arrivano a 70 anni.
Non c’è un albo come avvocati, dottori etc. Ma soprattutto per gli italiani i musicisti sono dei fannulloni, che non hanno voglia di lavorare e che vogliono solo divertirsi guadagnando e mangiando senza, appunto, fare nulla.

Questo periodo sarà servito a far capire alle persone che l’artista o, il musicista nello specifico, è un mestiere come qualunque altro e non un hobby?


Un cazzo. Anzi fa capire che esistono pochi eletti, per lo più incompetenti, che se la menano in tv e che dettano legge facendo ingoiare tonnellate di musica di merda.

Cose da fare per rilanciare il settore?


Come negli States, insegnare la musica in genere già dalle elementari e spiegare con serietà cos’è la musica e che significa essere musicista. Abbassare le tasse musicali. Suonare ovunque e tutelare i musicisti, come è tutelato qualsiasi lavoro. Controllare le poche etichette e ditte che regolano il mercato italiano.

Molte scuole di musica sono anche associazioni culturali, progetti per il futuro, ossia, come sopravvivranno?

Non fanno testo

Una cosa che hai imparato da questo quarantena


Che la vecchiaia comincia a darmi in testa e che morirò povero e senza aver fatto un album mio. Che la musica è cambiata troppo e noi siamo fuori tempo.

Se dovessi trovare una canzone simbolo per quello che è accaduto (non per forza contemporanea) quale sceglieresti e perché?


Bill Evans – You Must Believe In Spring

La prima cosa che farai nel post quarantena?


Cercarmi un lavoro che non sia la musica

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