boomers

Quello che boomers e generazione X non dicono.

Le accuse verso le nuove generazioni di copiare, prendere dal passato spolverare e riproporre come qualcosa di genuino, si sprecano. Soprattutto da parte degli ‘adulti’ o così detti boomers. Ma sono accuse ‘giustificate’? Oppure anche ‘ai nostri tempi’ era così ma non lo vogliamo ammettere?

È innegabile il fatto che il medesimo atteggiamento di scopiazzatura le band lo hanno sempre avuto. Anzi, potremmo dire che alcuni gruppi, anche storici, sono stati senza vergogna. Diversi sono quelli che devono il proprio successo a cover particolarmente ben riuscite. Potremmo citare i Lez Zeppelin, i Van Halen, la più grande cover band di sempre, o Jimy Hendrix per chiudere con i più recenti Disturbed.

Ma allarghiamo il discorso. Un conto sono le cover, si potrebbe obiettare, e un altro il copiare qualcosa e farlo passare per originale. Eppure, anche questo, le band lo hanno sempre fatto. Quanti video ci sono in rete che mettono in evidenza strane somiglianze tra riff divenuti iconici e brani sconosciuti ai più? Eppure nessuno pare scandalizzarsi.

‘Ma si, alla fine le note quelle sono. Che possano capitare somiglianze non è strano’. Tuttavia, più che somiglianze, troppo spesso, si tratta proprio di analogie vere e proprie. Nessuno pare accorgersi. Anzi. Guai a dire che tizio ha copiato da caio (o: ha preso spunto). Soprattutto quando si parla di nomi altisonanti. Purtuttavia si tratta di analogie insindacabili. Quindi qual è la discriminante? Che ai gruppi storici tutto è permesso mentre a chi inizia ora, no?

Quanti sono i passaggi, per non dire le strutture o le sequenze di accordi, identiche tra di loro nella discografia dei grandi gruppi? Molte. Eppure va bene così. Diventa inaccettabile nel momento in cui è un gruppo di giovani o giovanissimi a fare la stessa cosa. Perché? Che cosa fa la differenza? Che il gruppo x su quella canzone era al primo disco e quindi ci sta che le influenze si sentano? Oppure che oggi, grazie ad internet, tutta la musica è fruibile e quindi non si possono non conoscere certi riff e se li si utilizza è in maniera consapevole?

Ergo si sa di star copiando, ma facciamo finta di nulla? Personalmente, mi fare un esame di coscienza, di quelli veri, e cercherei di osservare il fenomeno nel modo più oggettivo possibile. Diverso è per i dischi successivi al primo. Se ancora si sentono le influenze e cosa ci piace ascoltare, significa che vogliamo mettere su una band tributo più che di musica originale. La domanda tuttavia resta. Alla luce di tutto ciò, perché i boomers si ostinano? Perché c’è qualcuno che continua a saettare accuse? Il discorso, poi si può allargare anche ai testi e ai comportamenti sia nei live sia fuori dal palco.

Qualcuno dice che la violenza nei testi di non è cosa nuova. Vero, verissimo. Ma non lo era neppure quando il rock è stato al suo apice. Sono pochissimi gli artisti che possono vantare un primato in tal senso. E si, perché prima della loro nascita, altri, hanno scritto testi più crudi, violenti, negativi che possiamo immaginare. Quindi, neppure il rock dovrebbe aver inventato nulla. E così via per tutti i generi. Quindi la dimanda torna e si rinforza: perché accusiamo le nuove generazioni di non riuscire a creare nulla, quando siamo stati noi i primi ad utilizzare questo sistema?

Che cosa abbiamo di così speciale da poter perdonare a noi stessi certi scempi, ma non essere disposti a tollerarli dagli altri? E perché, poi , ce la prendiamo con le nuove generazioni? Perché non sanno ancora dove muovere i propri passi in un mondo fatto di gusci d’uovo. Come sempre accade, facciamo un po’ di autocritica prima di parlare ‘degli altri’, come noi non fossimo gli altri per chi non ci conosce.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *