exilium

In attesa del Metal Maniac Party del prossimo 16 settembre a Pordenone, gli Exilium si presentano, raccontano cosa significa per loro suonare dal vivo, l’importanza dei festival, come è cambiato il mondo dei live in un’intervista tutta da leggere.

Una presentazione per chi non vi conosce

    Ciao a TD e tutti quelli che ci leggono, siamo gli Exilium, suoniamo e tributiamo il genere che ci piace, Heavy Metal classico. Siamo nati come band Thrash Metal con una formazione a due, Marco alla voce, chitarra, basso e Biff alla batteria (anche se principalmente è un ottimo chitarrista, ex-Sacrificator, ex-Housemaster) ma dopo il primo demo e un paio di altre nuove canzoni ci siamo ritrovati a suonare riff classic e comporre canzoni in quel genere. D’altra parte siamo cresciuti sia col Thrash sia con l’Heavy.

    Entriamo subito nel merito dell’intervista: per qualcuno la musica live sta morendo. Cosa ne pensate?

    Bella domanda, la musica live non sta morendo ma semplicemente ci sono sempre meno locali che possono permettersi di rischiare con band di inediti.

    Chi va a vedere band live spesso preferisce sentire pezzi straconosciuti, quindi preferisce cover e tribute band.

    Per fortuna c’è ancora uno zoccolo duro che ha voglia di ascoltare band nuove e cerca di supportarle.

    Che cosa vuol dire per voi suonare dal vivo?

    Per noi è divertirci e poter suonare quello che ci piace per chi viene a vederci,  e poter finalmente dare la giusta dimensione alle canzoni che componiamo in sala prove e registriamo.

    Perché avete deciso di prendere parte ad un festival?

    Credo che il festival o comunque la serata con 3-4 band sia l’ideale per le serate Metal underground, così chi viene ad ascoltare una band ha la possibilità di conoscere anche le altre band della serata.

    Secondo la vostra esperienza, come è cambiato il pubblico?

    Se parliamo di pubblico e scena underground penso che ci sia ancora uno zoccolo duro che sembra uscito dagli anni 80 e qualche curioso che si approccia al nostro amato genere musicale.

    Vedete un cambio generazionale?

    Il cambio generazionale è evidente per noi, non siamo così giovani ed abbiamo attraversato qualche decade. 

    Come ti dicevo prima, c’è uno zoccolo duro che resiste ed ingloba anche qualcuno delle nuove generazioni. Li riconosci dalla passione per il Metal 80s che sia Heavy, Thrash o anche Glam, con tanto di tutti i cliché dell’epoca, tra chiodo, smanicato, toppe, scarpe da basket e jeans attillati.

    Poi ci sono molti che ascoltano Metal in più stili e generi ma che cercano comunque  di seguire e supportare.

    L’importante è che che ci siano ancora persone curiose che vengano sotto ad un palco.

     La difficoltà maggiore del suonare dal vivo?

    I locali che sono sempre meno. Capisco che sia un rischio puntare su band di inediti e sopravvivere,  ma con una buona selezione penso che ci si possa riuscire.

    La seconda difficoltà per noi è logistica, veniamo da Venezia centro storico ed anche il locale che è a 1 ora di macchina, per noi sono quasi 2 ore e vincolati dai mezzi. 

    Cosa manca ai concerti, pubblicità, supporto del pubblico o cosa?

    Bella domanda, forse un po’ di tutto o forse nulla. La pubblicità ormai si fa esclusivamente tramite social, ma non potrà mai darti un riscontro veritiero perché se da un lato da la possibilità di arrivare a persone molto distanti, dall’altro non è così incisiva per il pubblico potenziale e vicino come può essere il passaparola o il vecchio volantino o flyer.

    Una band per cui vi piacerebbe aprire?

    Sogno inarrivabile – Iron Maiden

    Band attuali – Enforcer

    Underground italiano – Sign Of The Jackal

    Una che vorreste aprisse per voi?

    Ahahaha…ma se siamo noi ad aprire per gli altri?

    Il vostro concetto di underground?

    Passione ed attitudine! 

    Il Metal per noi è non solo un genere musicale ma uno stile di vita, anche se non puoi girare sempre con borchie e simili, l’attitudine la riporti anche nella vita di tutti i giorni.

    La sua ‘malattia’ peggiore? La cura?

    La malattia peggiore è chi dice che la colpa della caduta del Metal sia dei metallari!

    Intanto se si parla ancora di Metal  dopo 40-50 anni dalla sua nascita forse non è così malato come si vuole far credere. 

    Poi l’influenza di altri stili ci sta, ma a patto che non sia preponderante e che il Metal non diventi solo l’influenza per il Pop o Dance, Trap o qualsiasi altro genere.

    La cura? Boh…probabilmente crederci!

    Una band underground che consigliereste?

    Una sola? Impossibile.

    Date un ascolto a Sign Of The Jackal, Tytus, Warhawk, Racket, Merciless Attack, Membrance, Miscreance

    Una mainstream che ancora vi stupisce?

    Judas Priest e Testament, hanno avuto qualche alto e basso negli anni ma negli ultimi album fanno ancora la loro porca figura e dal vivo ancora meglio!

    Una domanda che non vi hanno mai posto ma vi piacerebbe vi fosse rivolta?

    Quando ci verrà in mente te la diremo.

    Se foste voi ad intervistare, ipotizzando di avere a disposizione anche una macchina del tempo, chi intervistereste e cosa gli chiedereste?

    Randy Rhodes, e gli chiederei delle lezioni di chitarra! (Marco).

    Un saluto e una raccomandazione a chi vi legge

    Grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a qui, chi ci supporta e supporta le band underground italiane ed estere, cercate di acquistare più cd/vinili/cassette e merch possibile, così le band potranno permettersi di registrare altri album che potrete apprezzare! Continuate a crederci

    Heavy Metal never dies!!!

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