AB29

Raccontare le malattie, siano esse mentali o di altro tipo, non è mai facile. Forse più difficile è farlo in musica. Ci hanno provato, e, ci sono ben riuscite, le AB29 con il loro Memorem, concept sulla schizofrenia. Il gruppo è una all famale band di Pisa attiva dal 2015. Questo è il loro primo album come AB29, il secondo della carriera (precedentemente erano conosciute come All Broken 29). La narrazione musicale segue quella che si scopre essere una lenta presa di coscienza della difficoltà fino all’accettazione.

I testi, in inglese, sciorinano questi passaggi con parole sentite e adeguate alle circostanze. Strumentalmente il gruppo si può porre nel filone indie contemporaneo con una strizzatina d’occhi al rock più duro e oscuro. Si possono sentire un po’ di Cure, Bauhaus, ma anche Sonic Youth, così come accenni pop, passaggi stile Led Zeppelin. Pur la conclusiva Constellations, una semi ballad, mantiene fermo il buio complessivo pur aprendo con ritornello semi acustico. In perfette line con il testo.

Tutto è molto ben miscelato al servizio delle liriche. Il risultato è un sound personale e riconoscibile. Le musiciste dimostrano una piena padronanza in fase compositiva senza perdersi in fronzoli inutili. Molto apprezzabili i repentini cambi di umore dei diversi brani. La voce utilizza spesso un tono pacato, in contrapposizione con il crescendo musicale, a sottolineare il narrato.

Altre volte sale quasi ad urlare il disagio della protagonista. Ottimamente inserite, ora ad enfatizzare i ritornelli ora ad accompagnare la voce, la parti più orchestrali. I suoni utilizzati nell’intero cd sono piuttosto pesanti, per quel che riguarda le chitarre e il basso, molto presente.

Un disco tutt’altro che immediato o easy listening. Vuoi per la tematica trattata o la commistione tra musica e parole ma necessita del giusto mood per essere apprezzato appieno.

In definitiva un lavoro notevole, ben strutturato, suonato e mixato. Per molti ma non per tutti. Può piacere a chi è abituato a suoni più duri ma ama le atmosfere più cupe, come a chi cerca atmosfere particolari, non usuali.

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