Recensione a cura di Carmine Rubicco

Un disco di transizione potrebbe essere definite questo Get Hurt, molto più “scuro” e pesante dei precedenti. Un disco alla ricerca di una nuova dimensione dove reinventarsi senza tradirsi, senza tradire la propria anima e il proprio percorso. In quanto di transizione non è un disco “perfetto”. Ci sono azzardi, ritorni di fiamma, tentativi. Nel suo insieme un buon disco rock con la erre maiuscola. Un po’ Pearl Jam un po’ Springsteen, ma questo i Gaslight Anthem lo sanno già. Tanti gli elementi classici del loro stile. I cambi quando ci sono, a livello di suono e di struttura dei pezzi, oltre che del cantato, risultano forse fuori luogo o non del tutto convincenti. Quello che resta indubbiamente apprezzabile della band è la volontà di rimettersi in gioco e uscire da un ruolo in cui, suo malgrado, si è ritrovata appesantendo i suoni  e cercando sempre e comunque di andare altre. Il disco suona in ogni caso molto bene e si lascia ascoltare senza particolare impegno.

Tracklist:

  1. Stay Vicious
  2. 1000, Years
  3. Get Hurt
  4. Stray Paper
  5. Helter Skeleton
  6. Underneath the Ground
  7. Rollin’ and Tumblin’
  8. Red Violins
  9. Selected Poems
  10. Ain’t That a Shame
  11. Break Your Heart
  12. Dark Places
  13. Sweet Morphine (Bonus Track)
  14. Mama’s Boy (Bonus Track)
  15. Halloween (Bonus Track)
  16. Have Mercy (Bonus Track)

the gaslight band

Line-up:

Brian Fallon_voce e chitarra

Alex Levine_basso

Alex Rosamilia_chitarra

Ben Horowitz_batteria

Web site:

www.thegaslightanthem.com

www.facebook.com/thegaslightanthem

www.twitter.com/gaslightanthem

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