propositi

Cari undergroundiani, care undergroundiane,
come ogni fine/inizio anno che si rispetti, è tempo di bilanci, valutazioni e ringraziamenti. Iniziamo da questi ultimi. Vanno a tutti voi. Dalle band a chi ha dedicato mezzo minuto del proprio tempo per giocare con noi alle varie iniziative. Agli artisti, disponibilissimi, sempre presenti, pronti ad essere coinvolti nei nostri mille concorsi. A chi ci legge e ci segue con costanza e a chi lo fa ogni tanto. Vanno a chi critica e dileggia perché ci insegnano come non diventare. Ringraziamenti di vero cuore a tutti.

Senza di voi questa piccola iniziativa non sarebbe e non varrebbe nulla. Grazie per la musica, i testi, le note spese per emozionare, per far sognare, per veicolare in modo costruttivo l’arrabbiatura. Grazie per la costante lotta per non far morire un mondo troppo spesso sottovalutato e sminuito, a volte dagli stessi protagonisti che lo animano.
Ringraziamenti dovuti, profondi e personali da parte mia. Date un senso all’impegno quotidiano verso un universo davvero incredibile e che non può e non deve rimanere sommerso.


Per quanto mi riguarda, di iniziative ne sono state fatte e ancora se ne faranno. L’obiettivo, il progetto di cui parlo spesso per le band, ancora non è stato raggiunto, ma ci sto lavorando. Far diventare TD non solo espressione di una passione ma un vero lavoro che permette di vivere. Per qualcuno un sogno irrealizzabile, una follia, una lotta contro i mulini a vento per un milione di motivi. Per me no. Si deve solo trovare la strada giusta. Una cosa è certa e mi è stata confermata in questi 12 mesi. Da solo non si va da nessuna parte.


In testa ho un’idea ben precisa di come poter avanzare e avvicinarmi alla meta. Si devono trovare i fondi, però. E il lato economico è sempre quello dolente. Non si vive di sola passione. E’ per questo che il 2024 per TD sarà un anno cruciale. Mettendo assieme lo studio, la pianificazione e il lavoro concreto, sono ormai tre anni che lavoro a questo progetto. Un cambiamento è d’obbligo.


Per questo vedrete, già nelle prossime settimane, alcune modifiche al piano editoriale. Modifiche necessarie. Giocare sui social va bene, è divertente, ma non può durare in eterno. Quello che mi ha sempre contraddistinto, almeno, questo è il mio punto di vista, sono i contenuti che TD ha sfornato. Contenuti che hanno sempre cercato di andare oltre, di approfondire, di fornire un punto di vista diverso. Certo, questo è quello che potrebbe dire chiunque abbia deciso di incamminarsi sulla via della diffusione dell’underground.

Eppure, con una certa sicurezza, non certo con arroganza, posso dire di aver fatto un buon lavoro. Sicuramente non unico, ma certo diverso, sentito e passionale. E così proseguirò, almeno fino a quando potrò. Anzi. Su questi mi concentrerò maggiormente.
E’ vero, è un discorso con un retrogusto un po’ amarognolo, ma non potrebbe essere altrimenti. Anche se mi occupo di underground non vivo d’aria. E, come dicono le leggi del marketing, ‘una buona idea senza fondi, resta solo una buona idea’.

E, piuttosto che far rimanere TD una buona idea tra le tante, preferisco farla estinguere.
Quest’anno giocherò il tutto e per tutto. L’obiettivo è preciso e presente. Potenziare la presenza, soprattutto, potenziare le proposte per far conoscere le band e gli artisti.


Ma, come detto in precedenza, da soli non si va e si arriva da nessuna parte. Ho e avrò sempre più bisogno del vostro supporto. Solo condividendo la strada si può arrivare lontano. Un passo per ciascuno, un piccolo obiettivo condiviso e di strada se ne potrà fare tantissima.
Quindi, rimbocchiamoci le maniche, prepariamo un nuovo paio di scarpe comode e lanciamoci un questo nuovo percorso.


Comunque vadano le cose, sarà stato un cammino bellissimo e indimenticabile. Sarà stato un onore e un privilegio poter conoscere così tante persone incredibili, capaci di creare musica altrettanto incredibile e capace di emozionare.
Ma bando alle ciance e ai sentimentalismi.
Ci aspetta un fantastico anno da vivere e da scoprire.
Tutti assieme.
Perché? Perchè l’underground siamo tutti noi.

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