andrea ra

Rendere la disarmonia melodica è una bella sfida. L’ha cercata e superata Andrea Ra con il suo ultimo singolo Monte Shasta, nuova anticipazione del disco in uscita il 21 aprile. Per mera indicazione stilistica il brano potrebbe essere fatto rientrare nel filone indie. Ma è solo un indicazione, appunto. Giusto per capire più o meno su che terreno ci si muove. Indie in italiano. Testo impegnato, di denuncia dello stile di vita attuale, non libero e dominato da chi governa. A livello strumentale il nostro, bassista, si muove su coordinate non delineabili. Il riff portante è iterante.

Crea un’atmosfera claustrofobica dalla quale non si esce. Ottima tecnica. Come ottima tecnica hanno anche chitarra e batteria. Quest’ultima in particolar modo va menzionata. Il tappeto percussivo è molto dinamico, mai fermo, segue una linea propria. Tecnica progressive metal enfatizzata dall’utilizzo di tempi dispari, 5/4 e 7/4. Medesimo discorso vale per la chitarra. Si è lontani anni luce dal canonico accompagnamento ritmico. Quello che si sussegue sono una serie di note disarmoniche, in contrasto con la linea di basso. Questo contrasto amplifica lo spazio chiuso della canzone.

Unico momento in cui i due strumenti si riallineano è nel bridge strumentale che funge da ritornello. Spiazzante il break centrale. Inatteso e popolato da suoni elettronici che mettono in evidenza il passaggio del testo che parla di un occhio che controlla e guarda a mo di grande fratello. Nel brano è forse il passaggio più interessante. Spezza il ritmo e conduce alla chiusura del pezzo. Produzione ineccepibile. Asciutta, che riesce a tenere ben separati gli strumenti.

Doveroso vista la complessità della canzone. Come sempre in questi casi una singola canzone non basta per un’idea complessiva del lavoro che verrà proposto. Una cosa è certa, la partenza è davvero più che buona. Se il disco dovesse, nella sua interezza, mantenere questa direzione ci si troverà dinnanzi ad un prodotto certamente sulle righe. Un brano non di facile ascolto e non immediato ma che una volta capito regala grandi emozioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *