Zucchero di canna nel caffè (soli a metà) è il nuovo singolo di Adrea Devis, tratto dall’album d’esordio dell’artista, Nella Stanza.

Zucchero di canna nel caffè richiama l’idea anni ’80 di “Dopo di te”, singolo d’esordio dell’artista milanese, abbandonandone però il retrogusto dance, e virando verso un’atmosfera più raccolta.

Il risultato è una ballata dolce e malinconica resa ulteriormente armoniosa dall’arrangiamento di Edoardo Morelli, che con la sua chitarra ci accompagna per tutta la durata del pezzo.

Il testo, semplice e diretto, racconta di tutti coloro che scelgono di rimanere “soli a metà”, crogiolandosi nella serenità fittizia di un mondo in cui non si riconoscono più – poco sincero e fatto di compromessi. Si tratta infatti di un brano ispirato a nessun avvenimento preciso, ma a una realtà di cui tutti noi facciamo parte, dove spesso ci si accontenta – rimanendo imprigionati in una felicità apparente e stantia – piuttosto che continuare a cercare la propria libertà.

Il brano è presente all’interno dell’album Nella Stanza, disponibile su tutti i negozi digitali e su Spotify. Sarà in radio dall’11 Ottobre. 

ANDREA DEVIS

Andrea Devis (all’anagrafe Stefano Marchetti) è cantautore e vocal coach.

Nel 2003 è salito sul podio del Festival di Castrocaro e nel 2012 è stato invece premiato nell’ambito della manifestazione Area Sanremo come uno degli otto migliori artisti emergenti italiani.

Ha studiato negli Stati Uniti con il Maestro Seth Riggs: ideatore del metodo vocale “Speech Level Singing” e mentore di grandi voci come Prince, Annie Lennox e Stevie Wonder.   

Andrea Devis ha all’attivo, un album di classici gospel – pubblicato con l’etichetta Pongo Edizioni – dove rilegge insieme al suo ensemble vocale Gospel ConFusion alcuni tra i più celebri brani del genere.

Il 15 giugno 2018 è stato pubblicato il suo album di debutto da solista: “Nella Stanza” arrangiato da Edoardo Morelli e masterizzato ai Massive Arts Studios di Milano da Alberto Cutolo (Mina, Franco Battiato, Pino Daniele…). Undici brani scritti di suo pugno e due cover, sfacciatamente sospesi tra il pop degli anni ottantal’elettronica e la black music.  

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