Kill the slow/Manomorta

Hardcore di quello senza fronzoli e senza compromessi. Questo split di Kill the slow/Manomorta per CBC records. Quell’hardcore di inizio anni ’90 caratterizzato dai suoni di Crumbsuckers, GBH, primi DRI, anche se la copertina del disco richiama Trash Zone, dell’ultimo periodo della band. È tutto in perfetto stile. Brani velocissimi, della durata di meno di due minuti. Dritti allo stomaco. Chitarre rabbiose, nervose come lo sono le voci. Testi caustici in inglese per i Kill the slow, in italiani per i Manomorta. Produzione di livello per un wall of sound davvero notevole. In sede live deve essere un bella onda d’urto.

Un disco non per orecchie raffinate. Piuttosto per chi è abituato a velocità e rabbia. A terzine di cassa che si piantano in testa some un martello pneumatico. Nella migliore tradizione hardcore non mancano i cori, ottimamente misurati. Una menzione per le voci. Riescono a mantenere una furia non indifferente per tutta la durata del disco.

In conclusione un bel prodotto senza pesi inutili. Diretto, loud, urlato. Non per tutti. Solo per orecchie allenate. Il consiglio è anche quello dei seguire le band dal vivo.

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