Recensione a cura di Benedetta Lattanzi

Dopo il successo di Madame Gerbelle del 2008, Davide Mancini ci riprova con Poesia e Democrazia, un album di sei tracce che racconta l’attualità in maniera impeccabile.

L’album si apre con la traccia che dà il titolo all’opera completa, un’introduzione perfetta che racconta di una ragazza che si rifugia nell’arte come metodo di contrapposizione ad un mondo che non la soddisfa più. Un brano deciso, ottima apertura e preludio ad altre tracce come Memoriale, stupendo omaggio a chi ogni giorno per salvarsi affida la sua vita ad un gommone che non sempre arriva a destinazione. Un testo profondo e commovente, eseguito solo chitarra e voce. Da ascoltare.

Suoni e parole che portano in giro per il mondo l’ascoltatore, arrivando anche in Argentina; riferimenti a grandi della letteratura e della filosofia: un album vero e proprio che dopo il primo ascolto farà venire voglia di ascoltarlo di nuovo. Sei tracce colme di significato, mai banali e sempre orecchiabili. Una piccola gemma del nuovo cantautorato italiano.

Poesia e Democrazia

Poesia e Democrazia
Memoriale
Gardel
27 Novembre
Storia di un Galoppino
Luna
La Favola della Vita

Registrato a Milano presso lo Studio Aurora di Massimo Spinosa.

Un pensiero su “La disillusione di Davide Mancini”

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