Recensione a cura di Carmine Rubicco

Prosegue il viaggio sperimentale di una di quelle che si presenta tra le più interessanti realtà del panorama nostrano e non solo. Prosegue la strada del dada rock dei Mitici Gorgi. Dopo In the Gorgi show, arriva questo ep di sei pezzi. Una prima precisazione è necessaria. Come si dice in questi casi, il nuovo lavoro risulta più maturo, meglio amalgamato, meno schizoide. La forma canzone inizia decisamente a prendere dei connotati immediatamente intellegibili. All’interno di questa forma suoni e colori restano gli stessi. Suoni dark, soprattutto rullante e l’abbondante predominanza del basso, e colori scuri, irrimediabilmente, inequivocabilmente e splendidamente dark. Oscuri e decadenti. Non mancano tocchi lisergici e da incubi elettrici, ma non sono mai esagerati. Giusto compendio e coadiuvo ad atmosfere adeguatamente claustrofobiche.
In conclusione un passo in avanti per nostri che puliscono suoni ed intenzioni. Un ep per chi cerca qualcosa di assolutamente non banale, fuori dagli schemi anche, del tanto osannato indie, in salsa dark

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