Recensione a cura di Carmine Rubicco

Il disco di Alberto la Neve e Fabiana Dota merita subito una menzione per il concept con cui si presenta, ossia come un unico brano suddiviso in movimenti. A questo si aggiunge poi il genere di disco  in sé, etichettabile, se proprio lo si volesse etichettare, come opera sperimentale. Il fatto che sia intitolato Concert for sax and voice già di per sé dice tutto. Utilizzando un paragone letterario il disco pare essere un ‘flusso di coscienza’ costruito sulle sensazioni che gli autori hanno ricevuto da Viaggio al centro della terra di Verne cui è ispirato. Quello di Alberto la Neve e Fabiana Dota è un disco umorale sussurrato con delicatezza su tappeti sonori melliflui e morbidi. Ciò non vuol dire mancanza di dinamica, anzi. La dinamica viene accentuata dall’andamento non affastellante dei brani. Un’opera musicale che presuppone per una completa comprensione una conoscenza e del libro di riferimento e della tradizione sperimentale jazzistica/psichedelica. Uno di quei cd che potrebbe non uscire mai dal lettore perché di ascolto in ascolto si scende sempre nella profondità delle sue sfumature. Alberto la Neve e Fabiana Dota sono due nocchieri d’eccezione che accompagnano l’ascoltatore in un viaggio fantastico nel senso ampio del termine.

Tirando le somme quello di Alberto la Neve e Fabiana Dota è un disco che non dovrebbe mancare nelle collezioni di chi ama la buona musica, la musica poco usuale ma non intellettualoide e fine a se stessa. Un disco per menti curiose che può essere ascoltato e come sottofondo e in cuffia per un’immersione totale che porta al centro della terra.

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