Recensione a cura di Carmine Rubicco

Se Tom Waits fosse un’artista donna italiano probabilmente avrebbe scritto un disco come quello di Nada. Il cantautore americano è il solo riferimento diretto per indicare l’intensità dell’album della cantautrice livornese. Il precorso artistico di Nada non è mai stato lineare. Mutamenti di generi musicali, di modalità espressive (da cantante ad autrice per il teatro, da poetessa a scrittrice) e tutto è ben presente nei solchi della sua nuova fatica. L’amore devi seguirlo va suddiviso su più livelli. Quello musicale, sperimentale, compositivo e quello delle melodie, dei testi. E dopo questa prima distinzione ne servono di ulteriori che serpeggiano tra “leggerezza” e impegno per riuscire a passeggiare senza inciampo nel mondo descritto. Strumentalmente è minimalista. Ma non si tratta di un minimalismo intellettualoide e ostentato. È un minimalismo liquido, spontaneo mai stucchevole ne tantomeno noioso. Gli arrangiamenti sono “giusti”, non c’è una nota o un suono fuori posto. Musica e parole, voce e suoni si amalgamano perfettamente. I testi sono narrazioni in forma poetica dell’animo umano. Anche in questo caso nulla di “pesante” o arzigogolato. Volendo riassumere in un solo concetto si potrebbe dire che questo è un disco che non deve e soprattutto non vuole dimostrare nulla a nessuno. È un disco che pare essere nato naturalmente dalla vita dell’artista. Neppure l’esigenza di esprimersi è palpabile. Nada canta e basta. I brani sono ottimamente differenziati per suggestioni, stili e generi. Ci si può sentire la freschezza della musica contemporanea così come reminiscenze anni settanta passando attraverso il pop e la sperimentazione. Un mix tra Mule variations e Alice del su citato Waits, sia come suoni sia come testi (su tutti Non capisci più e Ballata triste).

Tirando le somme un disco consigliato a chiunque sia stanco delle solite canzoncine italiote e di ragazzini che cercano di fare le persone vissute nonostante debbano ancora fare moltissima strada non solo musicalmente, ma soprattutto a livello interiore ed espressivo. Un disco intenso come molti avrebbero voluto fare riuscendo solo ad intravvedere un flebile luce. Certe cose non si cercano, nascono da sole. Sempre che si abbia qualcosa da dire.

Il disco è stato registrato tra i tramonti della Maremma da Nada e Gerri Manzoli e tra le nebbie dell’autunno ferrarese da Manu Fusaroli al Baricentro di Produzioni Musicali Natural HeadQuarter di Corlo, Ferrara .
Hanno suonato amici musicisti di passaggio.
Tutte le canzoni sono composte per musica e parole da Nada.
“La canzone dell’amore” è il nuovo singolo in uscita l’8 gennaio è stato scritto da Nada per un gruppo di ragazzi diversamente abili, The Dreamers, che hanno partecipato alla nascita e alla registrazione della canzone facendo i cori.

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