Edo Arlenghi cover

Quando l’hard rock ce l’hai davvero dentro, non puoi che esplodere. Sembra essere questo il messaggio del terzo disco dei The rocker, già Riff Raff (tribute band degli Ac/Dc). Ed è esattamente così. Prendete quello che può essere la scena sleaze del nord Europa con nomi del calibro di Crash Diet, Crazy Lixx, Sister e via elencando, e aggiungete un po’ di White Zobie più del dovuto.

Un po’ modello Motley Crue omonimo disco. Stilisticamente la linea è questa. Una prima rilevante nota è che i nostri sono riusciti a trovare un suono abbastanza caratterizzante. Un sound che li rende riconoscibili pur all’interno di un genere di per sé saturo. Ma partiamo dall’inizio. Nei due dischi precedenti lo stile non si è discostato molto.

Tuttavia in quest’ultima fatica il balzo avanti si fa notare. Maggiore sicurezza, consapevolezza e, forse, soprattutto, una produzione al fulmicotone, hanno fatto nascere un prodotto assolutamente competitivo. E si. Il disco oltre ad essere ottimamente suonato, è anche perfettamente prodotto.

Tutto è marcatamente losangelino di metà anni ’90. Quello che esce dalle casse è un vero e proprio schiaffo che fa rinsavire. Una di quelle sberle post attacco di panico grazie alla quale riprendi i sensi.

Detto ciò, non ci sono funambolismi, schitarrate da urlo, a solo da brivido. No, c’è ‘solo’ ottima musica. Viscerale, sporca, graffiante. Caratteristiche che non lasciano fuori neanche la ballad di turno, Restless Soul e l’acustica Under the low light.

In conclusione. Questo Keep rock ‘n’ roll alive è un disco da ascoltare a tutto volume sia quando ci si vuol divertire sia quando ci si vuole scaricare. Pur nella sua immediatezza il cd non lesina sfumature da cogliere ascolto dopo ascolto. Consigliato a chi ha un po’ di nostalgia di certi suoni ma portati nel 2022.

Un lavoro da avere certamente in collezione.

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