Recensione a cura di Carmine Rubicco

Il rischio dello stoner ‘puro’ (le virgolette sono d’obbligo essendo comunque un genere di base contaminato) è senza dubbio quello della ripetitività. Si possono accentuare ora un aspetto ora un altro ma alla fine il risultato non cambia. Da questa trappola sono immuni i torinesi No good advice. Seppur debitori a Fu manchu e compagnia i nostri riescono ad inserire una lettura personale. Non si tratta di nulla di miracoloso ma senza dubbio di un qualcosa che dona personalità e riconoscibilità in un genere altrimenti ristretto. I suoni sono quelli tipici, saturi all’inverosimile, pesanti, mastodontici nell’incedere. In tal senso ottima la produzione che riesce a non creare pastone ma un degno muro di suono. Dall’altra parte ci sono inserti elettronici, ad esempio The black monolith o Napalm, che rendono il tutto interessante e differente rispetto a molte altre proposte. Non possono mancare riferimenti più o meno diretti al riffing sabbathiano cui lo stoner è debitore, ma senza esagerare. Ben dosati e ottimamente sfruttati gli intermezzi psichedelici, allucinanti e ipnotici quanto basta per trasportare l’ascoltatore dove la band vuole più che dove gli sembra di star andando. In tal senso plauso al gruppo che ha sempre il controllo della situazione senza farsi mai prendere la mano da un aspetto rispetto ad un altro. Se si vuole segnalare qualche brano la scelta può ricadere sulla già citata Napalm seguita da Suicide Inside che miscela magistralmente Soundgarden e Young Gods con un riff ipnotico e un cantato non da meno senza annoiare mai. Spiazzante il finale al limite del noise. Poi la lunghissima Astronaut superstar, una splendida suite praticamente prog tutta da ascoltare. Ma il disco non è solo queste canzoni non essendo le altre da meno.

In conclusione in disco più che consigliato, da avere in discoteca per tutti gli amanti della buona musica, chi ama viaggiare nel vero senso della parola vivendo mille avventure senza mai riuscire a stare fermo per troppo tempo. Un cd non semplice e ambizioso sotto diversi punti di vista ma che riesce a mantenere buona parte delle premesse.

TRACK LISTING
1 The Great Dawn
2 Space Surfers
3 Black Monolith
4 Napalm
5 Suicide Inside
6 Stoned Jesus
7 Super Looper Groover
8 Astronaut Superstar
9 Mother of the Void
10 Tears of the Universe
11 Into Your Grave
12 Between the Earth and Space

Band:
Chitarra e Voce : Livio Cadeddu
Chitarra: Lorenzo Moffa
Basso: Marco Nalesso
Batteria: Giacomo Passarelli

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