Report di Francesca Di Ventura
Serata targata Scarlet Records quella di sabato 16 Maggio al Jailbreak: sul palco 2 tra le bands della sua scuderia “Big”; ed una tra le più promettenti di quella “Giovani Proposte” (la affiliata Bakerteam Records).
Tripudio di power metal e prog metal, decisamente apprezzato dal pubblico, la cui voglia di ottima musica non è stata smorzata nemmeno dal protrarsi della serata sino alle prime ore del mattino.

Sailing To Nowhere
Ne hanno fatta di strada dal loro esordio live, nell’autunno di soli 2 anni fa, i Sailing to Nowhere. Tra numerosi cambi di line up, non solo hanno già confezionato una serie di aperture di tutto rispetto a nomi quali Eldritch e Trick or Treat, ma stanno per rilasciare il loro album debutto a valle di una campagna di fund raising di gran successo. I Sailing To Nowhere lavorano sodo, sotto tutti gli aspetti: curando non solo il suono ma anche il look ed il rapporto con i fan, sono molto seguiti sui social network e la loro popolarità cresce proporzionalmente alla loro proposta musicale.

Questa serata l’hanno voluta, organizzata e promossa al massimo delle loro capacità, giungendovi carichi di entusiasmo e vitalità, dividendosi tra studio di registrazione e live anche oltre le mura Capitoline.
Una serata che per i Sailing ha molti risvolti emotivi, a partire dall’ingresso ufficiale nella formazione di MarcoPalazzi (Kaledon), passando per la performance davvero pregevole del chitarrista Leonardo Porcheddu ed il cameo nostalgico del former vocalist Gianfranco Bernabei, entrambi guests sul disco, assieme ad un orgoglio romano a livello Nazionale ed oltre, il batterista David Folchitto.


Certamente l’arrivo di Palazzi pone la band sempre più prepotentemente nel power metal, benché il timbro scuro e possente della Bultrini apporti una fresca ventata di originalità al genere. Il palco è ben tenuto e non è facile, visto il numero di musicisti che lo affollano, che raggiunge il picco massimo di 8 in “Sweet rain”, brano interpretato da un visibilmente commosso Bernabei e che può contare sui virtuosismi di un magistrale Porcheddu, relegato fisicamente in un angoletto del palco per motivi tecnici ma la cui presenza è assolutamente impattante sul suono e deliziosamente integrata con le chitarre ben architettate di Lanzillo.

Ottima performance della sezione strumentale Noè-Cruciani, decisamente di riguardo quella alle tastiere di Livia Capozzi.
Il successo della performance di questa band è la degna dimostrazione della veridicità del detto “si raccoglie quel che si semina”, e che con impegno e dedizione, vi è ancora speranza di emergere in questo complesso mondo che è la musica.
Consapevoli di avere ancora tanta strada da percorrere, i Sailing si affacciano confidenti alle sfide che li aspettano, prima tra tutte il responso del grande pubblico verso il loro album debutto “To the unknown”.

Scaletta

Big fire – Fallen angels – No dreams in my night – Sweet rain –
Lovers on Planet Earth – Sailing to nowhere – You won’t dare

I Sailing To Nowhere sono:
Veronica Bultrini – voce
Marco Palazzi – voce
Andrea Lanzillo – chitarra
Carlo Cruciani– basso
Livia Capozzi – Tastiere
Giovanni Noè – batteria
https://it-it.facebook.com/pages/Sailing-To-Nowhere/654911297865936

Astra

Lontani dai tempi delle cover dei Dream Theater, gli Astra oggi possiedono una personalità distinta, amabilmente prog, elegantemente heavy, sapientemente sperimentale. Musicisti di indiscutibile talento, presentano quasi interamente il loro ultimo album, “Broken silence”, un concentrato di maestria compositiva e abilità tecnica, pienamente riprodotti a livello live e amplificati dalla forte comunicatività del frontman, Andrea Casali.

Bassista-cantante, Casali ha una voce potente che gestisce e controlla in modo esperto. Il progressive è un genere piuttosto subdolo, perché non lascia scampo ai mezzi termini: se mal eseguito è un disastro. Ma quando è ben suonato, è un vero inno alle illimitate vie della musica. E’ questo il caso degli Astra, talmente capaci da districarsi con disinvoltura tra uptempo, ritmi sincopati, campionamenti elettronici, blast beat, e meravigliose aperture in chorus memorabili.

A dispetto del titolo del loro album, lo show degli Astra è perfettamente equilibrato tra pezzi incalzanti, ballad, virtuosismi tecnici e ammiccanti melodie. Gli Astra sono un lussuosissima villa con piscina, dalle fondamenta e dalle mura solide costituite da Andrea Casali e Berlini, su cui si stagliano i fastosi dipinti di De Meo ed Emanuele Casali.
Una band che sa scrivere e suonare, e merita il successo che sta ottenendo nel proprio Paese e a livello internazionale.

Scaletta

Losing my ego – Hole in the silence – Sunrise to sunset – Risk &
Dare Broken silence – Mirror of your soul – Understand – Too late – Break me down
– Faithless – You make me better

Gli Astra sono:
Andrea Casali – voce, basso
Silvio D’Onorio De Meo – chitarra
Emanuele Casali –chitarra ritmica, tastiere
Filippo Berlini – batteria
https://www.facebook.com/astraprog

DGM

10 album pubblicati, 21 anni di attività, i DGM sono un vanto dell’Italia nel mondo, specificamente in Giappone, dove sono amati e seguitissimi. In forma smagliante, propongono uno show così coinvolgente da far dimenticare che sono le 2 del mattino passate al pubblico, che a scaletta terminata e bis eseguito non vuole saperne di farli scendere dal palco. Luce negli occhi, voce potente e mirabilmente controllata, Mark Basile è un vero catalizzatore, seppur pienamente integrato in un contesto di artisti di pari livello come i suoi compagni di viaggio.

Lo show dei DGM è un viaggio nella storia della band, tra passato presente e futuro, una esperienza totalizzante di emozioni evocate da sonorità spazianti dall’aggressivo al melodico, quadrate nel minuzioso e complesso calcolo del prog.
L’attuale line up dei DGM è una squadra vincente di assi della musica, un compendio di geni dell’arte musicale, degni testimoni della storia gloriosa della band.
La sezione ritmica affidata ad Arcangeli e Costantino è sincronismo ed esattezza, la chitarra di Mularoni è celebrazione di tecnica e ricercatezza del suono.

Ma le atmosfere devono la loro dimensione sognante ed evocativa al pregevole lavoro di Casali alle tastiere.
La solidità dei DGM è disarmante, energia pura che arriva al pubblico amplificata dalle casse e dalla bellezza scenica di 5 elementi senza trucco e trucchi.
Il pubblico non ne ha mai abbastanza e la band viene richiamata sul palco a fine performance, regalando tra l’altro uno splendido duetto tra Basile e Andrea Casali, il quale ricambia la precedente presenza da guest di Basile durante lo show dei suoi Astra.
Un “Momentum” lungo oltre 2 ore di apoteosi musicale.
Brani presentati: Trapped…- …In a Movie – No looking back – Universe – Numb –
Enhancement – Brand New Blood – Repay – Void – Reason – Remembrance –
Chaos – Trust – Hereafter

I DGM sono:
Mark Basile – voce
Simone Mularoni – chitarra
Andrea Arcangeli – basso
Emanuele Casali – tastiera
Fabio Costantino – batteria

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