edenice

Imparare dai propri idoli per fare arte nuova

Intervista di Francesca Di Ventura

Quando si pensa al symphonic female fronted metal, non si può che citare poche band che siedono ormai indiscusse nell’Olimpo della musica: Evanescence, Nightwish, Epica, Within Temptation.

Eppure questo è un filone musicale che nel corso dell’ultimo decennio è esploso fino forse a saturare il mercato, con proposte musicali interessanti ma che di fatto finiscono per non spiccare per singolarità. Complice l’esistenza di una sorta di manuale non scritto ma universalmente noto delle regole di suono e di vocalità da seguire che conduce i progetti ad assomigliarsi un po’ tutti.

Arduo è quindi il cammino delle band originali che tentano di distinguersi, coraggiosamente, strappando le pagine del manuale per dare libero sfogo a soluzioni innovative. Gli Edenice, freschi di firma con la Agoge Records, raccolgono la sfida.

Come inizia il vostro percorso.

E: Nel 2009 parte l’idea di una cover band dei maggiori gruppi symphonic metal a voce femminile, e dopo non pochi cambi di line up si decide di provare a fare musica propria, fino alla registrazione di un primo lavoro, “Prelude of Secret World”, pubblicato a  Settembre 2014.

Quali sono dunque le vostre influenze.

E: Certamente le band di riferimento del symphonic, ma il tastierista ama il rock e pertanto sono nel suo background sonorità alla Bon Jovi, Nirvana, Negramaro.

Quale obiettivo principale vi proponete.

E: Far conoscere la nostra musica con ogni mezzo possibile a nostra disposizione.

Credete vi sia ancora mercato per un genere come il vostro.

E: In Italia purtroppo non nutriamo molte speranze, ma nel Nord Europa in particolare vi è interesse ed è l’area geografica a cui puntiamo maggiormente.

Che opinione avete dell’underground musicale romano.

E: Vi è una forte competizione tra le band alimentata dai locali, che da essa traggono vantaggio: di fatto, c’è talmente tanta passione e tanto desiderio di esibirsi in giro che le band largamente accettano di suonare gratuitamente pur di calcare un palco. L’assenza di introiti dai live costringe le band a sensibili sacrifici economici, mentre almeno nelle esibizioni esse potrebbero vedere uno strumento di finanziamento per il proprio progetto.

Come sta andando il vostro EP.

E:Prelude of Secret World” è uscito 2 mesi fa, e sinora siamo soddisfatti del riscontro che sta ottenendo.

Quanto conta la dimensione live.

E: La riteniamo fondamentale: è ad oggi lo strumento più potente nelle mani di una band, per raggiungere pubblico nuovo e trasmettere le emozioni che solo la musica dal vivo sa dare.

Il vostro miglior live sinora.

E: Al Jailbreak di Roma e all’Orion di Ciampino.

Avete appena firmato con la Agoge Records, cosa vi aspettate da Gianmarco Bellumori.

E: Essere consigliati e seguiti da un professionista come lui è un grande onore per noi. Abbiamo già iniziato a lavorare in studio e siamo eccitatissimi. Faremo del nostro meglio affinché si crei la sinergia giusta per collaborare in una ottica di crescita del progetto.

Il pezzo che avreste voluto scrivere voi.

E: Ce ne sono così tanti…ma forse su tutti, per quanto scontato possa apparire, il brano che a buon diritto ha segnato l’ingresso del symphonic metal nella storia della musica: Bring me to life degli Evanescence.

 Per info: https://it-it.facebook.com/Edeniceofficial

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