Alis

Un ep alle spalle, una voce graffiante, testi personali, un attitudine che più rock non si può, Alis ha le idee ben chiare su quello che sarà il suo futuro. In questa intervista si racconta, racconta della nascita ldee suo progetto, dei suoi testi, dove vuole arrivare. Una chiacchierata tutta da leggere.

Una presentazione per chi non ti conosce

Ciao a tutti, sono ALIS (Alessia Picchiotti) una giovane cantante emergente di Roma e anche
Cantautrice, compositrice e sound designer. Una delle mie caratteristiche è scaldare il palco
scenico con grinta ed energia. Attraverso i miei testi voglio trasmettere la carica giusta per
liberarsi dalle proprie paure e dagli ostacoli che la vita ci mette davanti. Incarno un senso di
ribellione che mi distingue e che traspare dalle melodie dei miei brani che arrivano con un sound
Rock.

Iniziamo dal tuo disco. Perché la scelta del rock? Caso o decisione ponderata?

La scelta del Rock è stata una conseguenza dell’ambiente in cui sono cresciuta, figlia d’arte i miei genitori per passione suonano in un gruppo di cover band rock, ho scelto quindi di fare rock perché me lo sento dentro da sempre sia come attitude sia per il modo diretto di comunicare
nella musica, inoltre sin da bambina mi sono sempre immaginata una rock star. Se 10 anni fa mi
avessero chiesto come ti vedi tra 10 anni in un panorama artistico sia italiano che internazionale e di conseguenza nei live show, avrei risposto descrivendo la me di oggi. Quindi in un certo senso era già scritto che avrei dovuto fare quello che sto facendo ora.

Perché un album solista e non con una band?

Il progetto è nato come progetto solista e non come un progetto di band, nonostante questo è stato da sempre un mio sogno nel cassetto, ma a causa o grazie alle opportunità e alle scelte che ho fatto è stato più immediato portare avanti un progetto solista. Nonostante poi per i miei live show ho una mia band che mi accompagna e per le produzioni insieme al mio produttore (produttore e chitarrista) ho un entourage di musicisti turnisti, tra i più forti in Italia, che esegue i brani.

Come avviene il tuo processo creativo?

Il mio processo creativo avviene partendo da un’immagine, da un’esperienza o da una frase per poi passare alla parte compositiva dove scrivo la melodia e la musica. E un processo che può
essere immediato e avvenire in una giornata sola come per “Appartegno all Luna” o “Fragile” o in
settimane come per “Ribelle” e “Vai al Diavolo”.

I tuoi testi sono piuttosto personali, perché la scelta di ‘mettersi a nudo’?

La scelta di mettermi a nudo e levare lo scudo è stato un atto catartico, senza nessuna paura, volevo mettere l’accento sull’importanza di non tenersi tutto dentro ma di sfogare un tornado di pensieri che mai prima di “Demone” ero riuscita a mettere in ordine. Il tutto nasce dal brano “Ossigeno” la scintilla che ha dato vita a tutto il disco.

Quanto è importante il testo in una canzone?

Il testo di una canzone è fondamentale per comunicare il messaggio racchiuso nel cuore del processo artistico. Per me è importante quanto l’arrangiamento stesso di un brano, nonché il vestito di una canzone

Che cosa vuoi trasmettere a chi ti ascolta?

A chi mi ascolta voglio cercare di trasmettere la verità, l’energia, la ribellione ma non distruttiva, mi spiego meglio, il rock spesso viene frainteso come un genere dove chi lo fa spacca tutto, rompe fisicamente gli strumenti, distrugge oggetti per far vedere la trasgressione, ma il rock non è questo, la bellezza di questo genere è l’immediatezza con il quale arriva all’ascoltatore, e nel mio caso lo considero un rock “affettivo” rock con energia, ma anche bellezza, trasformo quello che è la negatività della realtà circostante in qualcosa che porta energia positiva.

Come sono i riscontri del tuo lavoro? Superano le aspettative?

Premesso che non avevo aspettative prima dell’uscita, ma vedendo i buonissimi riscontri sono stata veramente tanto sorpresa ed emozionata. Ci sono stati molti commenti positivi sia per l’album sia per il progetto stesso, non potrei essere più contenta di questo, ed è solo l’inizio. Quando un artista emergente sta appunto cercando di far diventare un mestiere quello per cui lavora da anni si tende sempre a prestare attenzione a quello che sono i feedback esterni e nel mio caso ce ne sono stati tanti e tutti molto belli. Voi di Tempi Dispari ne siete un perfetto esempio.

Sei una nuova artista del panorama musicale, come hai trovato questo mondo? Ostico, più facile di quello che ti aspettassi?

Da Artista emergente ho trovato questo mondo ancora più difficile di quello che mi aspettassi, dove se lavori come gli artisti facevano una volta e se fai la vera gavetta inizi a capire cosa vuol dire mangiare la polvere per non dire altro. Ma è quello che voglio davvero, e non mi fermerò, e vi dico anche che da qui a 10 anni sentirete parlare di me.

Quanto conta il sapersi presentare, oggi?

Sapersi presentare oggi è tutto. Devi avere una buona immagine, un buon profilo artistico, materiale di qualità, non sbagliare di una virgola perché, soprattutto all’inizio, ci sta sempre qualcuno pronto a criticarti. Bisogna fare tanta autopromozione e tanta gavetta, lavorare sodo sia per far sentire la musica dal vivo che sulle piattaforme digitali, social e così via. Non citi può fermare i mai.

Vivi di musica? Ti piacerebbe?

Per il momento sto facendo vari lavori allo stesso tempo, si avvicinano al mondo artistico e musicale per alcuni aspetti e sto imparando tanto da ognuno di essi, la musica è quello che mi richiede, almeno per il momento, più un investimento che un guadagno, ma il mio obiettivo è vivere di musica, la risposta è si.

Che importanza ha avito ed ha la musica nella tua vita, al di là del fatto di scriverla?

La musica nella mia vita è stata da sempre come la stella polare nel cielo di notte, è stata da sempre un punto di riferimento e una roccia che mi ha dato lo slancio per andare più in alto, la ragione per cui anche nei giorni “no” in un modo o nell’altro trovavo uno spiraglio di luce. A parte questo, ho sempre avuto grande passione per l’ascolto e per la cultura musicale ma è stato sempre molto più forte il bisogno di comunicare qualcosa con essa che l’ascolto vero e proprio.

La musica oggi dovrebbe essere più…?

La musica oggi dovrebbe essere più di spessore, si è persa la cultura dell’ascoltare qualcosa di più elaborato, la musica ad oggi è piatta e con fatica ascolto qualcosa di nuovo che sia diverso da quello che fanno “tutti”.

Una band per cui ti piacerebbe aprire?

I Paramore

Una che vorresti aprisse per te?

I Rivals

Il tuo concetto di underground?

Per me l’Underground è tutto quello che è musica non troppo famosa, musica emergente ma allo stesso tempo musica innovativa, qualcosa che cerca di differenziarsi dalla massa.

La tua ‘malattia’ peggiore? La cura?

La mia peggiore malattia è non avere nessun tipo di ossessione e la cura è cercare di scoprire e fare sempre cose nuove.

Una band o un artista underground che consiglieresti?

Consiglierei di ascoltare i “Tankshell” una band Metal underground, usciranno il prossimo anno con il loro primo EP. E che sono anche i miei musicisti.

Una mainstream che ti stupisce?

Un mainstream che mi stupisce è Avril Lavigne.

Ieri l’idea, oggi il disco, e domani…

E domani nuovi live e il prossimo disco, questa volta un full-lenght Album, e poi chissà, nuove interviste, nuove avventure e sempre tanto rock ’n’ roll!

Una domanda che non ti hanno mai posto ma ti piacerebbe ti fosse rivolta?

Come fai a rimanere te stessa al 100% in questo mondo dove gli artisti spesso si creano una maschera?

Se fossi tu ad intervistare, ipotizzando di avere a disposizione anche una macchina del tempo, chi intervisteresti e cosa gli chiederesti?

Tornerei indietro nel tempo e chiederei ad Hayley Williams, la front Woman dei Paramore qual è il suo percorso e cosa consiglia di fare per riuscire al meglio ad emergere con la propria musica.

Un saluto e una raccomandazione a chi ti legge

Grazie mille del vostro tempo e del vostro spazio, siete sempre gentilissimi. Seguitemi sui social, in particolare su instagram come @alis_official e continuate ad ascoltare il mio ep “Demone” in attesa di nuove uscite. Rock on! Un bacio a tutti da ALIS.

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