Perfect View

Album dedicati alla cultura giapponese, non se ne sentono molti. Meno ancora che raccontano storie struggenti come quella di un ragazzo nato con disabilità che, nonostante tutto, vuole perseguire la nobile strada. In questo solco si inseriscono i Perfect View con il loro ultimo lavoro, il quarti in ordine temporale, da titolo Bushido. Il termine nipponico già chiarisce bene l’intensità del disco. La via del guerriero, questa la traduzione in italiano. E nelle tracce di questo disco è compressa tutta la passione che deve aver caratterizzato il personaggio. Le coordinate stilistiche sono quelle Aor/hardrock di elevatissimo livello. Tradotto in musica, la melodia domina, tastiere, ritornelli aperti, chitarre inafferrabili. Da una parte.

Dall’altra, suoni cristallini, sei corde distorte ma non ipercompresse. Cori melodici. A grandi linee sono queste le caratteristiche dei Perfect View. Come sempre accade per una band dal lungo decorso, non ci sono sbavature nel disco. Perfetto. Ottimi arrangiamenti, bei fraseggi, metriche del cantato azzeccate e di facile assimilazione. Ma non basta. I nostri partono si da una base aor alla quale, però, aggiungono altre influenze.

Si possono sentire eco prog sulla falsa riga dei Rush, aperture che richiamano i Giuffria così come gli Emerald rain. Nessuno strumento va mai fuori dal seminato cercando di fare più del necessario. L’attenzione è concentrata sull’aspetto narrativo, sulla migliore resa possibile di ogni brano. Questi ultimi si caratterizzano anche per diversi cambi interni. Da crescendo potenti passano a scorci più lenti, meditativi. Tutto al servizio della narrazione. Quindi, canzoni morbide quando servono e inarrestabili quando occorre. Una menzione particolare va alla voce. Non è altissima, ma neanche sarebbe servita una timbrica del genere. È piena, potente, coinvolgente. Tecnicamente ai nostri non manca nulla.

Gusto, sapienza espressiva, capacità di scrittura. Di ascolto in ascolto la sensazione che emerge è la volontà del gruppo di riuscire a far conoscere la storia, le vicende narrate. È come se sul dc di fosse scritto un magico ‘ascoltami’. E non si resta delusi a seguire l’indicazione. Un brano sugli altri potrebbe essere Courage. Non perché migliore, ma perché riesce a racchiudere alla perfezione lo stile del gruppo. Una canzone maestosa nel suo insieme. Al suo interno richiami progressive, aperture trascinanti, cambi destabilizzanti e inattesi. Come il narrato, in giapponese, che precede l’a solo.

E anche per questo si muta atmosfera. Da una cavalcata hard rock si è catapultati su un morbido tappeto aor. La reprise è a piena velocità sul ritornello che accompagna fino al finale. Ottimo il tappeto di basso della successiva Loyalty. Anch’essa non scevra di cambi. Da un tempo medio/lento, prende velocità improvvisa per poi tornare alla base. Spiazzante e, per questo, azzeccatissimo, il break a ¾ che precede e introduce il solo. Il brano diventa quasi una ballata. La batteria lascia i ritmi standard per diventare percussiva. La chitarra è languida. Una fase che dura giusto il tempo del solo.

Si torna a correre fino al finale. La chiusura del disco, tolta la bonus track, è affidata alla ripresa del tema iniziale, Bushido. La quadratura del cerchio. Scompaiono le chitarre, di fanno avanti gli archi, le percussioni prendono il posto della batteria. Il brano è orchestrale nel senso letterale e migliore del termine. La degna chiusura di quello che potremmo definire un vero film.

Concludendo. Bravi i Perfect View. Non c’è che dire. Ottimi musicisti, disco perfettamente prodotto. Consapevoli dei propri mezzi e soprattutto su come utilizzarli per riuscire ad esprimersi al meglio. Pur se si muovono su coordinate riconoscibili, hanno abbastanza carattere da riuscire ad emergere. Probabilmente se invece che in Italia avessero mosso i propri passi in nord Europa, a quest’ora sarebbero molto più avanti sulla strada della fama. Ma prendiamo ciò che di buono c’è . ossia la presenza di un gran disco, da ascoltare e riascoltare. Un cd consigliato a tutti, o quasi. Se non siete amanti della melodia probabilmente non vi aggraderà. Se invece siete fans dei ritmi a andanti ma non troppo, della voce potente ma non growl, questo è il disco che fa per voi.

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