Testo a cura di Benedetta Lattanzi
A 82 anni si è spento alcune settimane fa uno dei creatori dei celebri Barbapapà, l’americano Talus Taylor. Negli anni ’70, insieme a sua moglie Annette Tison, disegnò i personaggi che divennero in seguito compagni di avventure dei bambini di tutto il mondo. La notizia è stata resa nota solo recentemente a causa dell’estrema riservatezza di Taylor e della sua famiglia.
La leggenda narra che i primi Barbapapà nacquero nel periodo del Maggio francese, mentre la nazione veniva scossa dai tumulti rivoluzionari studenteschi. In realtà, la cosa fu più “casuale”. La Tison e Taylor si trovavano nei Giardini del Lussemburgo quando si imbatterono in un bambino che a gran voce reclamava “Baa Baa Baa Baa”, ovvero il “barbe à papa”, lo zucchero filato. Di lì a poco, al tavolo di un ristorante, scarabocchiarono sopra un tovagliolo un personaggio rosa e tondo, simile ad una caramella. Il nome venne fuori spontaneo, ed il resto è storia.
Dalle serie a fumetti vennero ricavate quelle animate grazie alla collaborazione tra la olandese Polyscope e le giapponesi KSS (che in seguito ha contribuito alla versione anime di Naruto e Oh, Mia Dea) e Top Craft (Nausicaä della Valle del vento).
Il successo dei Barbapapà è principalmente dovuto ai valori che trasmettono: tolleranza, ecologia ed unione della famiglia. Un successo che ha superato le generazioni, che in quarant’anni ha saputo intrattenere i bimbi senza mostrare segno alcuno di cedimento, una qualità che molto probabilmente manca alle produzioni attuali e che siamo costretti quasi spesso a rimpiangere e ricordare con nostalgia.
Quanti ricordi 🙂
R.I.P.
Piacciono molto alla mia cuginetta!