La voce di Kiara Palaia ha la capacità di essere una macchina del tempo. Riporta circa alla seconda metà degli anni ’80 con quell’air metal al femminile tipico ci band come Vixen, Fantom Blu, Heart. Ha il timbro, l’intonazione, le melodie di quegli anni… portati al 2023. il che non è cosa banale. Il rischio del già sentito è dietro l’angolo. Invece la nostra schiva l’ostacolo proponendo soluzioni contemporanee. Quello di Palaia è un rock classico, leggero, easy listening di ottima fattura. Nulle di particolarmente urlato, ma in ogni caso di grande impatto. I suoni sono cristallini, amalgamati al punto giusto per offrire un morbido tappeto quasi aor. Gli accompagnamenti si legano a questa filosofia rimanendo sempre essenziali, senza eccessi ma ricoprendo alla perfezione il proprio ruolo. Lo steso dicasi per gli a solo di chitarra. Sempre misurati, giusti, di gusto, al servizio dell’atmosfera generale dei brani. Ciò ci cui parliamo non è un disco ma una manciata di singoli, tre per la precisione, che presentano Palaia e il suo stile. Se un solo brano non basta per poter da un punto di vista, tre iniziano a delineare piuttosto bene la strada intrapresa. Una via piena di sole e di positività, grinta e determinazione, senza mai urlare. Le premesse per quello che potrebbe essere un futuro ottimo disco, ci sono tutte. Non resta che aspettare pazientemente viaggiando in questa estate con in finestrini aperti e questa canzoni a tutto volume.