underground, le soluzioni

Prosegue il nostro viaggio nell’underverso per trovare una via di uscita all’attuale stagnazione. Questa volta ci dicono la loro i ragazzi e le ragazze di Noise Symphony. Un punto di vista sicuramente interessante perché viene da chi sta ‘dall’altra parte’, ossia da chi si occupa di produrre nuovi talenti.

Una breve presentazione della vostra etichetta

Noise Symphony, creata dal musicista e produttore Francesco Tosoni (credits inc. Raffaella Carrà, Battiato, Brunori Sas, Nada, Roberto Bolle, Ornella Vanoni, Silvia Salemi, Drag Race, XFactor, Valentina Cenni e Stefano Bollani – Via dei Matti numero Ø) nasce a Roma nel 2009 come etichetta discografica indipendente e studio di registrazione.

La nostra peculiarità è quella di includere in un solo ambiente tutto ciò che riguarda il fare musica: a partire dalle prime fasi della pianificazione di un progetto, fino alla sua distribuzione e comunicazione agli addetti ai lavori. Lavoriamo sia con artisti emergenti che già conosciuti, seguendo ognuno di questi progetti in maniera del tutto personale creando un percorso basato sulle peculiarità del singolo artista.

Da qualche anno ci occupiamo, inoltre, di post produzione audio, consulenza musicale e composizione tailor made di musiche per programmi tv, documentari, film, serie e pubblicità e abbiamo avuto il piacere e l’onore di lavorare per alcuni programmi con personaggi come Raffaella Carrà, Roberto Bolle, Stefano Bollani, Brunori Sas e molti altri.

Nel 2019 abbiamo dato vita ad Indieffusione, piattaforma dedicata alla musica nuova ed emergente. Ci eravamo resi conto che il discorso di etichetta tradizionale stava iniziando a cambiare rispetto a quello che era negli anni passati e che ci fosse bisogno di un safe place in cui gli artisti potessero trovare un confronto costante per crescere e migliorare nel loro lavoro.

Com’è, secondo la vostra esperienza, lo stato di salute della musica?

Dopo la nascita delle piattaforme digitali e delle conseguenti possibilità del DIY che permettono di distribuire in autonomia e in pochi click la propria musica, assistiamo ad un sovraffollamento del mercato musicale dove solo nel nostro Paese escono centinaia di singoli ogni settimana.

In questo mare magnum di pubblicazioni, molto spesso realizzate in maniera embrionale e non ancora veramente pronte per essere sul mercato, anche quegli artisti emergenti che – seppur in maniera indipendente – hanno realizzato un prodotto con delle grandi potenzialità, finiscono nel dimenticatoio.

È un peccato perché di artisti validi ne ascoltiamo ogni giorno tantissimi. Crediamo sia stressante per gli artisti pubblicare la propria musica e vedere che poco accade, senza ricevere un riscontro e capire effettivamente perché non funziona o perché non si riesce ad emergere.

Come è cambiato nel corso del tempo il vostro approccio alle nuove proposte?

Proprio attraverso la nascita di Indieffusione. Con Noise Symphony ci siamo resi conto del boom di proposte degli ultimi anni e abbiamo capito che l’idea di etichetta doveva essere in qualche modo trasformata. Indieffusione è una piattaforma gratuita che nasce per dare agli artisti emergenti, ma anche ad etichette e uffici stampa, la possibilità di proporre i propri progetti e ricevere un confronto in un ambiente assolutamente non competitivo.

Abbiamo una Community, un social network interno alla piattaforma depurato da ogni tipo di algoritmo, in cui è possibile iscriversi e condividere le proprie uscite che ogni settimana ascoltiamo attentamente. Da qui, i brani selezionati entrano a far parte delle nostre attività settimanali: la radio in rotazione 24/7 con interviste e approfondimenti, le classifiche, i nostri spazi live in collaborazione con Largo Venue e Latte Fresco a Roma.

Alcuni di loro vengono anche supportati proprio dalla nostra realtà attraverso la finalizzazione di un brano che riteniamo abbia un potenziale, il sostegno nella distribuzione e nella promozione.

Oggi è più facile o più difficile proporre nuovi artisti?

È decisamente più facile proporre nuovi artisti ma molto più difficile avere un riscontro, uno spazio dedicato o anche un semplice feedback… soprattutto per un progetto esordiente. I canali di comunicazione (i social network ma non solo…) sono aumentati in modo esponenziale.

Tuttavia riuscire a creare un seguito, sedimentare nel cuore del pubblico e mantenere una reale fan base è la vera sfida per gli artisti della nuova era. Attraverso le attività promozionali radiofoniche, social e Spotify di Indieffusione cerchiamo di amplificare il messaggio degli artisti della nostra Community e di selezionare quelli più pronti per offrire un pubblico reale e attento a cui proporli attraverso i nostri eventi esclusivi.

Come sono cambiati gli artisti?

L’essere un artista è una caratteristica in continua evoluzione da sempre. Oggi la figura dell’artista concentrato esclusivamente sulla creazione dei propri prodotti creativi sembra essere quasi del tutto tramontata. L’artista di oggi deve prima di tutto saper comunicare un messaggio, avere una personalità carismatica e trainante. Deve offrire uno stile di vita capace di plasmare quello degli altri ma contemporaneamente essere un imprenditore capace di tracciare una road map del suo progetto artistico.

Serve la capacità di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle innumerevoli piattaforme a disposizione sul proprio smartphone e di saperle soprattutto monetizzare. Non c’è una regola perfetta, ognuno affronta questa sfida con il proprio carattere e la propria personalità. Il rischio di perdere il focus sull’obiettivo è molto alto e per questo il ruolo delle Label, dei manager o di piattaforme come la nostra possono risultare un supporto molto prezioso per gli artisti della nuova era.

  1. Qual è l’iter per essere accettati dalla vostra etichetta?

Suggeriamo sempre di venire a trovarci nella nostra Community su indieffusione.com e inviarci lì le proposte da valutare. Le analizziamo attentamente e diamo in qualunque caso un riscontro con delle indicazioni per mettere eventualmente meglio a frutto il progetto.

Non abbandoniamo però mai la selezione live perché il palco, secondo noi, è il posto migliore in cui ci si può rendere conto delle potenzialità di un artista, al di là di ogni sovrastruttura creata dalla produzione. È quello che è successo con Narciso, uno dei nostri artisti attualmente in roster.

Quali sono i criteri di selezione?

Non siamo mai stati indirizzati ad un genere particolare ma siamo attenti solo a quello che ci fa vibrare ed emozionare per primi. Per questo gli artisti nel nostro roster di etichetta si contano sulla punta delle dita, perché ci poniamo come obiettivo quello di lavorare un progetto a 360 gradi dedicandogli tutte le nostre risorse e le energie che merita. Uno degli artisti che abbiamo attualmente in roster è, appunto, Narciso.

Lo abbiamo scoperto durante il Tour Music Fest dove è arrivato in finale e ne abbiamo intuito subito le potenzialità da cantautore e performer. Abbiamo iniziato con lui un percorso da oltre un anno che ci ha portati all’ingresso in Drag Race Italia, la versione italiana del celebre talent di RuPaul, alla pubblicazione di 3 singoli, due dei quali scritti in collaborazione con Roberto Casalino, autore che ha segnato gli ultimi 10 anni della musica italiana e che abbiamo l’onore di avere in squadra.

Quest’anno si è esibito al Roma Pride e, con il suo ultimo singolo “Discoball”, siamo arrivati in semifinale al Deejay On Stage, il contest di Radio Deejay a Riccione dove il riscontro di giuria e pubblico è stato pazzesco.

Con lui, ad esempio, abbiamo dato vita a “Musica Q”, un format live in collaborazione con Latte Fresco dove ogni mese diamo la possibilità a tre artisti emergenti di esibirsi sul prestigioso palco di Largo Venue a Roma e alternarsi sul palco proprio con Narciso, padrone di casa che, oltre a condurre la serata, si esibisce anche con i suoi brani e originalissimi mash-up.

Tornando alla domanda: quello che ci ha catturati è stata la sua personalità da vera e propria pop-star internazionale con una vocalità incredibile e il suo modo di stare sul palco che troviamo unico ed eccezionale. Attualmente siamo al lavoro su nuove uscite che sveleremo al più presto.

Quanto contano i trend del mercato nella scelta delle nuove proposte?

Siamo sempre molto attenti a quello che oggi il mercato propone ma abbiamo anche un mantra che ripetiamo da anni: “C’è chi segue il trend e chi lo crea”. Noi siamo proiettati verso la creazione di nuove scene, nuovi solchi creativi originali e sostenibili che possano lasciare traccia e delineare un percorso proficuo per l’intera scena musicale. È una grande ambizione, quasi utopica – ne siamo coscienti – ma è la benzina che tiene acceso il motore della nostra attività.

L’approccio diy (do it yourself) ha influito sul mondo delle etichette? In che modo?

Come dicevamo prima, con i mezzi a disposizione oggi l’artista è abilitato a bypassare il concetto di etichetta per realizzare, distribuire e promuovere la propria musica in autonomia. Le possibilità del DIY sono molteplici ma crediamo che il confronto con dei professionisti del settore, anche solo per avere un feedback esterno che possa aiutare l’artista a perfezionarsi e a migliorarsi sia fondamentale.

Qual è il peggior difetto dei nuovi artisti?

Crediamo sia impossibile generalizzare e preferiamo pensarla in maniera costruttiva. Quello che riscontriamo maggiormente è l’impazienza e la fretta di voler arrivare. Siamo tutti coinvolti in un mondo che oggi va velocissimo ma gettare delle basi per diventare veramente un artista richiede dedizione costante che non può essere spenta dal primo insuccesso o dal numero di stream e follower che non si riesce ad ottenere.

La nostra società oggi è basata sui numeri, sul dover apparire a tutti i costi, ma crediamo che la verità dell’essere artista abbia a che fare con la genuinità della propria personalità e del proprio messaggio, che è unico. Anche se il fatto di raggiungere un pubblico appassionato e fedele richiede del tempo, quando il proprio lavoro è una missione, alla fine porterà i suoi frutti.

Cosa dovrebbero cambiare per avere più possibilità di essere notati?

Prima di tutto dovrebbero apprendere il concetto che capacità e notorietà artistica sono due elementi complementari dell’essere artista ma che molto spesso hanno tempi di maturazione diversi e, soprattutto, pesi diversi nella creazione di un percorso artistico sostenibile e duraturo.

La notorietà ai giorni nostri può avvenire in modo improvviso e anche molto veloce ma se dietro non c’è una ricerca e una costruzione solida del soggetto artistico rischia di essere prematura e del tutto controproducente. Il contrario no.

Ma anche il pubblico e gli addetti al settore dovrebbero tornare a vivere più attivamente la scena, con più curiosità, attenzione, ritrovando l’ebbrezza della scoperta di nuovi artisti e di nuova musica… ma questa è un’altra storia!

Un consiglio per chi volesse iniziare a fare musica oggi?

Lavorare, durante tutto il percorso, al fine di creare una squadra di persone amiche e addette al settore che possano fare da specchio onesto, sincero e reale oltre a supportare l’artista in tutte le fasi di sviluppo del suo progetto. È il motivo per cui nasce Indieffusione.

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