Storia di un ennesimo, inevitabile successo

testo a cura di Carmine Rubicco

Più che del film in sé, di cui esistono abbondanti ed esaustive recensioni, si dovrebbe parlare del fenomeno Suicide Squad.
Il lungometraggio in quanto tale è decisamente mediocre con trama traballante, personaggi accennati ed altre pecche più o meno macroscopiche.

Da un punto di vista commerciale invece è un grande successo, anche annunciato se vogliamo. Prima ancora della sua comparsa nelle sale i protagonisti di punta erano già stati ampiamente presentati andando ad incastrarsi nell’immaginario collettivo. Il pubblico in realtà non ha atteso il film, ha aspettato di vedere i personaggi  e non per quello che sarebbero stati, ma per quello che già erano nella testa dei più. Inutili molte polemiche sulla contrapposizione Marvel-DC. Inutili e sterili. Un’operazione di tale portata e con tali costi, circa 175 milioni di dollari, si sarebbe mai potuta risolvere in un fallimento? No, e infatti Suicide Squad ha battuto record di incassi con la colonna sonora in cima a Bilboard.

Nulla è stato lasciato al caso dalla casa produttrice, neppure le polemiche. Joker è un personaggio praticamente ininfluente nella trama, ma è uno dei più conosciuti al di là del film. Un caso? Harley Quinn è carattere che maggiormente sta avendo successo. Un altro caso dopo Furiosa di Mad Max o la virata in rosa della Marvel? Del film esiste un merchandising infinito, ancora una coincidenza a così poco tempo dalla sua uscita nelle sale, anche americane?

A conti fatti non si tratta nè di arte nè di un film “vero” ma di una enorme operazione che prima di tutto ha studiato il pubblico, ha capito cosa volesse e glielo ha servito su un piatto d’argento suscitando ovazioni e applausi a scena aperta. Tant’è che i difensori della pellicola poco tengono in considerazione le mancanze della stessa. Del resto non ce n’è bisogno. Non è il film che conta.

Conta quello che hanno costruito attorno ad esso. È come l’attesa del natale quando si è bambini. Si aspetta, si sa che arriverà e si sono fatte delle richieste che in qualche modo si è sicuri verranno esaudite. Quando poi arriva il giorno la testa è solo al regalo. Che poi dopo pochi giorni non ci si giochi più perché in realtà noioso e banale poco importa. L’importante è che sia arrivato. L’importante è che l’anno successivo ci sia un altro natale per il quale ricevere un altro inutile regalo solo perché lo hanno tutti.

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