Ovvero come pubblicare un disco carico di banalità senza colpo ferire

Si conferma sempre difficile scrivere canzoni in italiano. Molti cascano in un grande buco chiamato banalità. È il caso di Solo un sogno di Vaniggio, all’anagrafe Ivan Griggio. Ma partiamo dalle note positive. Queste riguardano produzione, non eccelsa ma abbastanza buona, e capacità dei musicisti, non funamboli ma tecnicamente preparati.

Il resto purtroppo, e si parla dei testi e degli arrangiamenti, affonda in un mare di scontatezza disarmante. Una summa di tutto quelle che il ‘rock’ italiano è. Quindi richiami diretti ai classici con l’aggravante del linguaggio ostentatamente scurrile. Anche da questo punto di vista le parolacce in un brano si devono saper dire, se no rimangono solo volgarità gratuite.

Gli Skiantos hanno insegnato come anche il turpiloquio, a saper essere utilizzato, è un’arma molto potente. Ma non solo le parolacce a rendere un brano heavy o senza peli o incazzato. A renderlo con tali caratteristiche sono diversi fattori, tutti mancanti al nostro. Un vero peccato perché le intenzioni iniziali sono pure buone ma sono state buttate per ostentare l’ego di sentirsi contro, di sentirsi rock, di sentirsi duro.

Non c’è molto altro da dire su questo disco. Un cd che pure se mancante nelle discoteche dei più non provoca nessuna perdita. Consigliato invece a chi piace avere nelle orecchie sempre le stesse frasi, ripetute sempre nello stesso modo, perché sembrano frasi da vero rocker, sono frasi contro.

Elenco tracce

1A Volte Basta3:40
2Amoreuncazzo3:14
3Ogni Vestito3:59
4Dai Un Nome Alle Cose4:04
5Solo Un Sogno4:06
6Mai Come Sembra3:41
7Una Carezza Non Vuol Dire Amore3:49
8Favole3:47
9Stessi Sbagli3:30

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