Andrea Caniato, 2.0

Giu 26, 2019

Dal metal ai suoni acustici, dai gruppi alla one man band. Il percorso del novarese Andrea Caniato sembra non avere limiti di nessuna tipo e il nuovo disco, di prossima uscita, anticipato nei giorni a venire dal primo singolo, sembra un deciso passo in tale direzioni di sperimentazione. In questa intervista a Tempi Dispari l’artista racconta di sè, del nuovo prodotto e del ruolo del musicista in Italia.

1. Una presentazione per chi non ti conosce

Sono un musicista all’esordio come cantautore, ho avuto mille esperienze di inediti e cover in tutti i generi musicali, ma ora è arrivato il momento di mettermi in gioco da solo e totalmente in prima linea.

2. Il nuovo brano, una sorta di seconda vita stilistica. Scelta o necessità?

Il nuovo brano,è assolutamente una nuova vita stilistica ed è venuta spontaneamente!

Il disco è stato pensato prima strumentalmente e poi vocalmente , all’inizio pensavo di usare l’inglese come lingua di espressione ma poi ho scelto la mia lingua di origine.

3. Il mondo della chitarra oggi, come è cambiato, cosa c’è e cosa manca o è venuto a cambiare.

Direi che io sono proprio l’esempio dell’evoluzione della chitarra, utilizzo una loop station che mi permette di imbastire un arrangiamento pieno nonostante sia da solo.

Penso a 20 anni fa e a come ci si accompagnava chitarra e voce, faccio il confronto con i tempi attuali e il cambiamento è forte e netto.

Mi piace citare un precursore italiano della loop station , Alex Britti in un festival bar si presentò sul palco chitarra,voce e loop station, che coraggio…

4. I tuoi testi come nascono, esigenze interiori o narrazione di storie?

Premetto che solo 2 testi del disco sono miei mentre gli altri sono frutto della collaborazione con un caro amico Elia Rossi.

Per rispetto all’importanza delle parole e ai miei limiti come scrittore di testi ho sentito l’esigenza di attivare una collaborazione.

L’esigenza di scrivere un disco è stata per necessità interiore e buttare fuori quello che avevo dentro, la scintilla è stata “10 agosto” brano di chiusura del disco, sui brani invece scritti da Elia  posso dire che è stato un confronto interessante di temi da narrare, come trasmettere il messaggio,se attraverso una storia o attraverso immagini narrate.

5. Il ruolo del musicista oggi

Posso raccontare la mia esperienza personale, io ho sempre desiderato fare questo di mestiere. ho studiato tanto ,diploma CPM e diploma LIzard, poi ho suonato con molte band, fatto il fonico,lavorato per festival di artisti di strada, fino ad aprire una scuola di musica Lizard Novara, che negli ultimi 7 anni ha distolto le mie forze dal produrre musica mia… non si può fare tutto al top sempre!

Quindi dico che il musicista di oggi deve essere consapevole di tutte le sfaccettature e i ruoli che orbitano in questo mondo per avere il quadro della situazione, studiare, lavorare a testa bassa sono il mio mantra.

6. Perchè in Italia sembra essere così difficile vivere di musiva o arte in genere?

Domanda scomoda! Direi che tutti pensano che appena si parte si ottengano i risultati, soldi , fama ,stima , popolarità.. non funziona così è un lungo cammino fatto di intoppi ,cadute e risalite.

Credo si debba partire dal concetto per cui io faccio musica mia e sono contento di quello che faccio, se piaccio bene se no pazienza, nel frattempo trovare modi alternativi di avere entrate nell’ambito musicale, lezioni di musica per cui bisogna essere preparati e portati, service audio ecc..

7. Il metal, il primo amore non si scorda mai? 

Assolutamente, le prime emozioni su un palco le ho avute con i Torquemada e ancora sorrido a pensare agli anni di quel periodo, poi ricordocon piacere i Node, l’esperienza più matura , un  disco e un tour. Ringrazierò sempre Gary per l’opportunità di entrare nella loro famiglia , la possibilità di arrangiare in studio un disco e di salire su palchi così importanti.

Dico anche che per ogni età c’è un genere e un modo di esprimersi e la vita mi ha portato ad abbandonare questo genere che comunque stimo e apprezzo tuttora!

8. Essere musicista oggi che valenza ha? Ossia, la musica ha mantenuto, secondo te, il ruolo di linguaggio universale dell’anima o sta perdendo smalto?

Dico che siamo verso la fine di un ciclo musicale determinato dall’avvento della chitarra elettrica e la distorsione.. credo che debba arrivare una nuova rivoluzione musical magari con un nuovo strumento che rigenererà tutto, tale rivoluzione deve essere vista con entusiasmo e non con paura!

9. Andrea Caniato domani…

Domani.. intanto penso ad oggi , al mio disco in uscita, alla mia famiglia ,ai colleghi,agli allievi e tutto il mio mondo che mi permette di sorridere ogni giorno!

Domani, un secondo disco già in stesura, la consapevolezza di vivere con il sorriso e la fortuna di fare quello che amo per vivere.I sogno vanno coltivati per essere vissuti

10. Domanda Tempi Dispari: se fossi tu ad intervistare ed avessi a disposizione una macchina del tempo, chi intervisteresti, perchè e cosa gli chiederesti? 

Diciamo che sono un amante del cinema e che adoro il cinema dei primi del 900!

Dico George Mèlieés, autore del celebre ” viaggio sulla luna”… Chiederei come è nato il suo sogno e cosa ha fatto per renderlo realtà

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