Recensione a cura di Carmine Rubicco

Ascoltando questo ep di quattro pezzi dei Joke Addiction si ha l’impressione di essere catapultati in piena era glam/street dell’ultima metà degli anni ’80. Chitarre taglienti, voce graffiante, brani diretti, pochi fronzoli e relativi a solo sparati a velocità vertiginosa. Ottima la voce che richiama da una parte Brian Johnson e dall’altra Vince Neil ma senza fare il verso a nessuno. Strumentalmente un ottimo mix tra i Motley Crue di Dr.Feelgood e gli L.A.Guns. Buona la tecnica del chitarrista, non un virtuoso, anche perché sarebbe decisamente stato fuori contesto, ma assolutamente preparato e con buon gusto. Nell’insieme questo ep è un buon prodotto, godibile e da sparare a tutto volume, soprattutto ora che si avvicina il caldo. Unica pecca la produzione. Sia il mixaggio sia la scelta dei suoni sono migliorabili. In diversi punti ci sono diversi squilibri tra gli strumenti. Ora la domina la chitarra, ora la batteria, ora la voce è altissima rispetto alla base. Un peccato perché un lavoro di produzione ben eseguito avrebbe donato maggiore impatto e potenza ad un disco che di per sé già ne possiede a profusione.

Band:

Andrea Campisi – Vocals & Guitars
Simone Giglio – Bass
Carmelo Di Natale – Drums

Track list:

1 – Iam what i am

2 – My life is a bad time

3 – Fading out

4 – Paranoialyzed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *