Intervista a cura di Benedetta Lattanzi
Stacey Kent, artista jazz nominata ai Grammy, ha trovato del tempo durante il suo attuale tour (che la porterà a Roma e Milano rispettivamente l’8 e il 9 maggio) per parlare con Tempi-Dispari riguardo la sua musica, le sue emozioni ed i suoi progetti futuri.

Salve signora Kent, e grazie per averci concesso il suo tempo. Ha da poco iniziato il suo tour primaverile che la porterà in nove nazioni diverse. Come procede?
Sta andando molto bene, grazie! Incontreremo vecchi amici perché il tour ci porterà in posti che abbiamo già visitato, ma anche in altri che visiteremo per la prima volta. Sono particolarmente emozionata riguardo la primissima esibizione a Roma, per esempio!

C’è un posto che non ha mai visitato e nel quale le piacerebbe esibirsi?
Abbiamo viaggiato per così tanti anni e siamo stati in così tanti Paesi. Tuttavia non siamo mai stati in Nuova Zelanda. Sono sicura che un giorno ci andremo, ma bisogna organizzarsi! Mi piacerebbe anche andare in Groenlandia.

Nel suo ultimo album, The Changing Lights, è chiaro che ha un amore particolare per la musica brasiliana. Cosa la rende così speciale per lei?
La musica brasiliana è una musica nel quale tristezza e ottimismo coesistono in maniera molto naturale. Sono ottimista di natura e quindi anche quando canto brani tristi, mi piace pensare che ci possa comunque essere un lieto fine. C’è anche una silenziosa intensità in questa musica che risuona in modo molto deciso in me.

Perché ha scelto di fare musica jazz e quale è stato l’evento che le ha fatto dire: “Ok, voglio fare questo a qualunque costo”, e perché?
Ho sempre cantato, anche da bambina. Ma il punto di svolta è stato quando ho incontrato mio marito, Jim Tomlinson, in Inghilterra. C’è stata una forte attrazione (ovviamente!) ma ci siamo anche resi conto di essere anche degli ottimi partner musicalil. Ci siamo ispirati l’un l’altro e continuiamo a farlo.

Cosa significa per lei la musica e quali emozioni le provoca?
Credo che la musica si un posto sicuro per esplorare tutti i tipi di emozione. C’è molta tristezza nella mia musica, ma è una tristezza con il sorriso. Ci sono alcune canzoni che mi fanno piangere perché sono così belle. Però ci deve essere un briciolo di speranza in esse. Non canto canzoni che non trasmettono speranza.

Quali sono i suoi progetti futuri?
Oltre al tour sto preparando un album di Standards con Roberto Menescal, il chitarrista e compositore brasiliano. Sono più di dieci anni che faccio album standards e per Roberto è la prima volta, quindi è emozionante. C’è anche un documentario e un DVD sulla mia collaborazione con il magnifico Marcos Valle. È un periodo davvero pieno per me.

Infine, ha un messaggio per i suoi fan italiani?
Ci vediamo!

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