Recensione di Pietro Cerquatti

We Die in Such a Place è il nuovo lavoro dei Japan Suicide per l’etichetta Unknow Pleasures Records.

Il titolo del disco è la ripresa di un romanzo di Javier Marías e di un’opera di Shakespeare, un pensiero alla fragilità e al male che si intrecciano alla propria nudità, al tempo che scorre e alla volontà di conoscere tutto, seguendo una filosofia dolorosa, ma vera. Se queste sono le premesse il disco non le delude di certo: già con Shame, la prima canzone, che introduce un’atmosfera oscura e martellante, con la quale si capisce dalle prime note dove si vuole portare l’ascoltatore.

In Mode Apart la sonorità si immerge nella dark wave più pura, molto ritmata quasi adatta al dance floor, difficile resistere all’ascolto senza muovere almeno un muscolo.

Molto valida la parte vocale che spazia parecchio attraverso le tracce, alternando diverse modalità ora più aggressive ora più dolci ma tutte ben incastonate in una spirale guidata dal predominante basso elettrico, che la fa da mattatore rispettando i canoni della dark wave più pura. Le chitarre alternano momenti ritmati spostandosi a volte sullo sfondo per poi ritornare prepotenti elettricamente taglienti come in I Don’t Exist, traccia che chiude il cerchio di un oscuro viaggio onirico.

Il disco a livello stilistico non fa una piega, scivola bene all’ascolto, alterna momenti più introspettivi e cupi ad acuti ed istanti di rottura. Si recepisce un buonissimo lavoro nella produzione, curata nei minimi dettagli. Probabilmente non sarà una pietra miliare dell’immenso universo dark wave, ma bisogna riconoscergli un certo spessore. Di sicuro non è un lavoro che passa inosservato sia per qualità sia per stile.

Tracklist

01 – Shame
02 – A Mood Apart
03 – Naked Skin
04 – Death
05 – Insight
06 – Even Blood
07 – Hideous Man
08 – Tokkotai
09 – We Die In Such A Place
10 – I Don’t ExistJapan Suicide_band

Credits
Stefano Bellerba – voce e chitarra
Leonardo Mori – synth
Matteo Luciani – basso
Saverio Paiella – chitarra
Tommaso Sensidoni – batteria
Registrato presso gli Skylab Studios di Terni da Giorgio e Fabio Speranza
Masterizzato allo Studio EEE di Londra da James Aparicio

LINK UTILI
Facebook: https://www.facebook.com/Japan.Suicide
YouTube: https://www.youtube.com/user/JapanSuicide
Twitter: https://twitter.com/JapanSuicideIT

BIOGRAFIA

Japan Suicide nasce nel 2007, seguendo le orme e gli echi post-punk inglesi di fine anni ’70.

In seguito alla pubblicazione del primo disco, “Mothra”, nel 2010, e alle prime esperienze live, la band subisce varie modifiche di formazione, pubblicando un ep autoprodotto e un video musicale del brano “Nothing”, diretto da Francesco Brunotti, fino a stabilizzarsi nella formazione attuale di cinque elementi.

Nel 2015 uscirà il secondo album “We die in such a place”, risultato di una ricerca stilistica volta a unire le atmosfere cupe care alla band con una maggiore aggressività sonora, per meglio aderire alla idea di musica inseguita. Il disco si avvale ancora della produzione di Giorgio Speranza, collaboratore storico della band, e sarà pubblicato dalla etichetta discografica francese Unkown Pleasures Records.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *